La Legge prevede che si possono effettuare investigazioni per far valere o difendere un diritto in sede Giudiziaria.
Anche nel delicato settore dei minori un genitore ha la facoltà di commissionare un'investigazione finalizzata a dimostrare un fatto in Tribunale e quindi per far valere un suo diritto.
Sono molteplici in quest'ambito le situazioni in cui possono essere estremamente utili delle indagini che possano dimostrare, ad esempio, un comportamneto non corretto del coniuge collocatario del minore, la moralità del coniuge in fase di separazione e non consona al collocamento del minore, ecc.
Di seguito vengono riportate alcune normative relative all'Affido del minore.
Massimiliano Altobelli - Investigatore Privato a Roma
L'affido dei figli definisce la ripartizione della responsabilità genitoriale sui figli minorenni in situazioni di non convivenza, causata dalla separazione dei genitori. Il nostro ordinamento, con la riforma del 2006, predilige quale forma di affidamento quello condiviso che prevede, in caso di cessazione della convivenza dei coniugi, l'attribuzione stabile ad entrambi i genitori dell'esercizio della responsabilità genitoriale in regime di comune accordo. Nonostante il favore legislativo per cui il giudice che pronuncia la separazione ed i consequenziali provvedimenti relativi ai figli deve valutare, prima di ogni altra, la soluzione che porta all'affidamento ad entrambi i genitori, nella prassi, viene valutato l'interesse del minore che può portare anche all'affidamento esclusivo ad uno solo di essi. A partire dal febbraio 2014, in piena attuazione della riforma sul diritto di famiglia e la filiazione, introdotta con il d.lgs. 154/2013, non si parlerà più di potestà genitoriale ma di responsabilità genitoriale.
Prima della riforma del 2006 il giudice, quando pronunciava la separazione tra coppie che avevano dei figli, doveva stabilire a quale dei genitori fossero affidati.
Si parlava di affidamento esclusivo: al genitore non affidatario spettava il diritto di visitare i figli e di contribuire a prendere le decisioni particolarmente importanti.
Questo modello che sembrava essere superato e ormai eccezionale è stato reintrodotto dalla recente riforma attuata dal d.lgs. 154/2013.
Il nuovo art. 337-quater prevede due casi:
Il Giudice, se accoglie la domanda, dispone l'affidamento esclusivo al genitore richiedente, facendo salvi, per quanto possibile, i diritti del minore nei confronti del genitore non affidatario.
Se la domanda risulta manifestamente infondata, il giudice può considerare il comportamento del genitore richiedente ai fini della determinazione dei provvedimenti da adottare nell'interesse dei figli.
Il genitore cui sono affidati i figli esercita in via esclusiva la responsabilità genitoriale salvo diverse disposizioni, ma le decisioni di maggior interesse sono generalmente prese di comune accordo tra i coniugi.
Il genitore cui i figli non sono affidati ha il diritto ed il dovere di vigilare sulla loro istruzione ed educazione e può ricorrere al giudice quando ritenga che siano state assunte decisioni pregiudizievoli al loro interesse.
Non sono considerati validi motivi per l'affidamento ad un solo genitore:
Il lavoro, la vita frenetica e in molti casi le problematiche di coppia, spingono numerose famiglie a distogliere la propria attenzione dai figli.
Svolgendo indagini e pedinando il minore possiamo accertare quali sono le compagnie, i luoghi e i locali di svago solitamente frequentati, verificare l'eventuale uso di sostanze stupefacenti e/o alcool ed identificare i comportamenti violenti e/o illeciti.
Il Controllo Minori è un servizio che comprende l'utilizzo di molte tecnologie specifiche per il pedinamento e l'intercettazione ambientale, questo è possibile poichè al genitore viene riconosciuto il diritto della patria podestà.
Il fenomeno del "bullismo" si è molto diffuso tra i minorenni negli ultimi tempi. Un'investigazione finalizzata al "Controllo del Minore" può essere fondamentale per capire se il proprio figlio è vittima o artefice di tale fenomeno.
Tra i minorenni è sempre più diffuso l'uso di alcol e/o sostenze illecite. Un'attività di indagine finalizzata a conoscere i comportamenti del proprio figlio minorenne, può essere di fondamentale importanza per capire eventuale "strade sbagliate" intraprese dal giovane.
I fatti di cronaca degli ultimi tempi hanno portato alla luce il fenomeno delle "baby squillo" che purtroppo è molto più diffuso di quello che si possa immaginare.
Un'investigazione finalizzata al controllo del proprio figlio/a minore può essere utile nel capire il comportamento dello stesso quando è fuori casa.
- Massimiliano Altobelli -
Tel: 336.340.007